Ti sarai chiesto almeno una volta come vengono puliti gli strumenti che utilizziamo in studio.
Hai presente quelli che vedi aprire dal medico o dall’assistente in quelle buste verdi?
Ogni volta che termina un intervento su un paziente tutto quello che è stato utilizzato viene buttato o sterilizzato.
Gli strumenti in acciaio o in titanio vengono prima messi in ammollo in un bagno chimico, poi passano nella vasca a ultrasuoni dove vengono fatti vibrare in una soluzione anch’essa chimica e calda che serve a far staccare i possibili residui di materiale presenti sugli strumenti. Successivamente vengono asciugati e ispezionati ed eventualmente sostituiti se consumati o rovinati.
Dopodichè vengono imbustati (le buste verdi) e termosaldati, timbrati con la data del giorno corrente e messi nell’autoclave che li sterilizza.
Ogni lotto è registrato secondo dei codici, così come il ciclo dell’autoclave in modo da aver sempre traccia di tutto lo strumentario durante il ciclo di sterilizzazione.
E ti dirò di più, la stessa autoclave è testata regolarmente per verificarne l’efficacia con ben 3 test per volta che deve superare.
Questo ci permette di essere sicuri di utilizzare sempre strumenti perfettamente puliti, e sterili.
Inoltre anche per noi operatori è importante sapere di lavorare senza rischi per la nostra salute.
Questo discorso non vale solo per gli strumenti, è fondamentale la nostra protezione con guanti, mascherine, occhiali o visiere e camici idrorepellenti.
Probabilmente sarà perché da sempre siamo abituati a mettere in atto tutte queste manovre di sicurezza, che a te possono passare inosservate, che durante la recente epidemia di Covid-19, la quale ha fatto molte vittime tra i medici di Medicina Generale e infermieri, che la nostra categoria è stata risparmiata da questo virus.
Non si tratta certo di fortuna ma di seguire semplici e chiare regole che iniziano con una manovra semplicissima come quella di lavarci frequentemente le mani e di lavorare in un ambiente pulito, in ordine e con protocolli operativi.