Recenti studi clinici e scientifici dimostrano che soggetti vegetariani e vegani presentano minor segni di infiammazione gengivale e una maggiore probabilità di sviluppare la carie rispetto a chi segue la dieta mediterranea.
Il motivo di tale affermazione è da trovarsi nell’assunzione di determinati alimenti quali carote, pomodori, fagioli, olive e lenticchie ma anche uva, mirtilli, lamponi, agrumi, noci e nocciole, categorie di elementi considerati antiossidanti, ovvero sostanze in grado di neutralizzare i radicali liberi e proteggere l’organismo dalla loro azione negativa, che ne migliorano la salute e le difese immunitarie, portando così ad un livello inferiore l’indice infiammatorio che può essere presente nell’organismo.
In odontoiatria studi scientifici dimostrano che questi alimenti considerati antiossidanti hanno la controindicazione, in un’assunzione regolare, nel fatto di essere predisponenti all’erosione dentale, resa favorevole dallo sviluppo di un ambiente acido nella cavità e la conseguente facile formazione di carie.
Concludendo: non vi sono particolari correlazioni tra il tipo di dieta attuata e il valore di indice di placca rilevato. Il mantenimento ottimale dell’indice di placca è più legato alla tecnica di spazzolamento utilizzata, alla manualità e alla frequenza con cui si lavano i denti durante l’arco della giornata.
Vieni a conoscere i nostri igienisti dentali, sapranno educarti al mantenimento dalla corretta igiene orale, tramite tecniche di spazzolamento adeguate, e ti forniranno informazioni sulle corrette scelte alimentari affinché la bocca possa essere in salute.