Tutti sappiamo quanto la prevenzione sia importante nella vita, la frase più scontata del mondo
“Prevenire è meglio che curare!”
E’ tanto semplice quanto veritiera, io la considero una frase cardine e basilare
Per quanto riguarda i denti è infatti la prevenzione l’unica cosa che può farti mantenere i denti sani e a lungo e salvare il tuo portafoglio dal dentista
Ed è importante iniziarla il prima possibile e quindi già da bambini, con i primi controlli anche verso i due anni di età e con piccole accortezze e abitudini che possono fare molta differenza, quando il bambino diventerà un adulto.
Quindi, oggi vediamo alcune cose molto importanti e spesso non considerate, per prevenire già da bambini alcune problematiche che altrimenti il bambino potrebbe ritrovarsi quando cresce.
Ciuccio si o no?
Cosa ricorda il seno materno e ha un grande potere calmante e per questo per il bambino è difficile separarsene??
Le mamme lo avranno di sicuro capito subito
Stiamo parlando del ciuccio!
Attenzione a non abusarne
Mettere una cosa in bocca e succhiarla per il neonato è un istinto naturale collegato all’allattamento dal seno materno. Addirittura parlando con amici ginecologi mi hanno detto che durante le ecografie si vede spesso il feto intento a succhiare un dito o una manina.
Quindi, per il bambino succhiare il ciuccio è naturale ed estremamente piacevole. Aiuta infatti il bambino ad addormentarsi e a superare momenti di distacco dai genitori.
Il rischio, però, è quello di abusarne. E di ricorrervi ogni volta che il bambino piange e di usarlo più volte durante il giorno.
L’uso esagerato del ciuccio può influire infatti sullo sviluppo dei denti, della bocca e del viso.
Uno degli effetti più comuni dati dal troppo ciuccio è il cosiddetto, morso aperto, cioè lo spazio che si crea tra i denti superiori e i denti inferiori. Con i denti superiori anteriori che crescono troppo spostati in avanti rispetto a quelli inferiori anteriori, questo può portare con la crescita ad alcune problematiche che non approfondiamo ora ma che spesso richiedono l’uso di apparecchi ortodontici
Se invece il bambino tiene il ciuccio lateralmente, il rischio è il, morso aperto laterale. Simili problematiche con quello visto poco fa e quindi sempre con uso di apparecchi per correggerlo
Il ciuccio va usato con metodo e cautela per fare sì che non provochi danni dentali e scheletrici.
Va usato fino ai 3-4 anni di età, ma non in maniera esagerata o continua durante la giornata, allora il ciuccio in questo modo non comporta danni irreversibili. Ed è comunque preferibile al pollice, che può comportare conseguenze peggiori per denti e labbra.
È importante inoltre evitare di applicare catenelle o altri oggettini al ciuccio, poiché lo renderebbero più pesante e pericoloso per denti e labbra.
Di solito i bambini, spiegano gli esperti, rinunciano spontaneamente al ciuccio intorno ai tre anni, quando acquistano più fiducia e sicurezza in sé stessi. In ogni caso è importante interrompere questa abitudine nel rispetto dei tempi del bambino e farlo in maniera graduale ma decisa
Inizialmente si potrebbe per esempio limitare l’uso del ciuccio alle situazioni di maggiore tensione. E comunque il bambino non deve essere colpevolizzato se insiste a volerlo. Bisogna invece accompagnarlo in questa fase di crescita complimentandosi ogni volta che riesce a rinunciarci.
Un rimedio potrebbe essere la sostituzione del ciuccio con un indumento che abbia l’odore della mamma, con un pupazzo speciale o con una morbida copertina, evitando che il bambino inizi a succhiare anche questi oggetti, ma che li usi solo come calmanti e rilassanti in certe situazioni e parallelamente si abitui a fare a meno del suo ciuccio.
Le carie
Vietatissima l’abitudine di immergere il ciuccio nel miele o in altre sostanze zuccherine, o di calmare il bambino tramite alimenti zuccherati, che potrebbero portare alla comparsa di carie e al danneggiamento dei denti da latte oltre a recare nel bambino già da piccolo una dipendenza da sostanze zuccherine
Roberto Ferro, presidente della SIOI -Società Italiana di Odontoiatria Infantile- dice:
“La prevenzione della carie inizia nella testa di mamma e papà, i denti nascono sani e sta a noi mantenerli tali per il resto della vita”
Continua dicendo che:
“A partire dagli anni ’70 la carie ha cominciato un lento declino, tuttora in atto, tanto da scomparire in gran parte dei bambini e degli adolescenti, grazie soprattutto, all’azione del fluoro -in alcuni Stati era stato aggiunto all’acqua potabile perché ne erano stati scoperti gli effetti positivi sullo smalto dei denti- e all’uso dei dentifrici contenenti fluoro. Nonostante il trend positivo di diminuzione dell’insorgenza della carie nei bambini, gli zuccheri sono però sempre in agguato, pronti a erodere lo smalto. Per questo è bene che, già da piccoli, si impari a prendersi cura della propria bocca: i denti da latte sono una palestra con cui il bambino deve allenarsi per acquisire uno stile di vita positivo che gli consentirà di vivere una vita senza trapano. Se i genitori iniziano a pulire i denti da latte appena spuntati, il bimbo non avrà nessuna difficoltà ad abituarsi a lavarli. Bisogna iniziare molto presto. Un modo classico per acquisire un comportamento è l’imitazione: un piccolo che vede i genitori pulirsi i denti, magari stimolato, tenderà naturalmente a farlo.
Insomma, questo bravissimo Dottore conferma ancora una volta quello che tutti noi sappiamo, cioè la prevenzione da bambini tramite l’acquisizione di corrette abitudini e l’abolizione di scorrette abitudini, è la prima cosa da fare per mettere al riparo il futuro adulto da più danni possibili alla sua dentatura
Ma come si lavano i denti da latte?
Semplice, all’inizio lo spazzolino non ti serve.
Quando spuntano i primi dentini è opportuno per due o tre volte al giorno che la mamma o il papà passino sui denti una garza con del dentifricio al fluoro con una concentrazione non superiore a 500 parti per milione le ppm
La SIOI, afferma che il dentifricio con concentrazioni di fluoro differenziate per età.
pediatrica rappresenta la migliore forma di prevenzione della patologia cariosa, mentre viene bocciato l’uso delle compresse al fluoro.
Le cose poi cambiano con l’età quindi:
Dai 2 fino ai 6 anni è opportuno da parte di voi genitori sollecitare e aiutare il bambino a lavarsi i denti con un dentifricio contenente 500/1000 ppm di fluoro mettendone sulla testina una piccola quantità, quanto una lenticchia.
Dopo i 6 anni in su è bene aumentare la quantità di dentifricio -pari circa a una striscia di dentifricio di 1-2 cm-con una concentrazione di 1000/1400 ppm di fluoro. Va da sé che un bambino non sa lavarsi i denti, lavare i denti vuol dire rimuovere con le setole la placca batterica con la giusta tecnica.
Un piccolo non ha giustamente ancora la maturità neuromuscolare e le conoscenze per farlo. Ma è importante che lo si abitui a farlo due o tre volte al giorno, con voi genitori che dovrete insegnarli bene, perchè questo da una parte garantirà il necessario apporto di fluoro in bocca, dall’altra inizierà a fare acquisire al bambino il prima possibile la giusta tecnica di spazzolamento e un’abitudine fondamentale per il resto della vita
Per quanto riguarda la regolarità delle visite di controllo dal dentista, sono sempre da decidere con il vostro dentista ma di solito, se un bimbo è a basso rischio di carie e i denti vanno bene può essere visto anche a distanza di 1 anno, ma se è molto ricettivo alla carie va controllato anche dopo 4 mesi.
Fondamentale è anche una adeguata educazione alimentare dove il bambino non deve essere fatto abituare troppo agli zuccheri e alle bevande zuccherate e gasate, che devono essere molto limitate nella sua dieta